La Repubblica - Genova cultura
giovedì 12 gennaio 2023
Di Bettina Bush.
Riapre lo Spazio Dogana di Palazzo Ducale, il luogo destinato alla sperimentazione e alla produzione culturale emergente, per far conoscere modi diversi di pensare e di interpretare l'arte.
Da oggi al 19 febbraio ospiterà il progetto multidisciplinare, vincitore del bando del Comune riservato agli under 35, ideato e curato dal collettivo Mixta (Arianna Maestrale e da Silvia Mazzella) dal titolo Da Dogana a Ponte dei Mille, itinerario di un crocerista alla deriva, per giocare con un doppio falso d'autore e dar spazio alla fantasia.
Al centro c'è Genova, o meglio le infinite narrazioni che nascono e si sviluppano in questa città, partendo dal la mostra intitolata Januache presenta il lavoro multimediale di Marco Augusto Basso, genovese e di Camilla Gurgone, che vive tra Milano e Roma. Si potranno vedere esposti oggetti fisici presentati come reperti realizzati da Basso, ovviamente falsi, che partono dal Medio Evo e arrivano agli Anni Settanta, da ammirare in compagnia dell'audioguida creata da Gurgone, anche questa volta per ascoltare storie inventate; un modo per far emergere il lato nascosto della città tra immaginazione, misteri, alchimie, esoterismo, giochi, aneddoti, insomma per far conoscere i mille volti che si sviluppano dal reale, per far affiorare lo sconosciuto della storia della città.
Per completare il progetto, realizzato in collaborazione con Fondazione Palazzo Ducale, Comune di Genova, Università di Genova, Accademia Ligustica di Belle Arti, Villa Croce-Museo di Arte Contemporanea e patrocinato da Regione Liguria, la mostra sarà completata da quattro appuntamenti, laboratori e talk, aperti al pubblico, come quello di derivazione situazionista dell' 11 febbraio, curato da Arianna Desideri insieme a Sandro Ricaldone, un percorso fuori dai consueti schemi, aperto a ogni possibile imprevisto, che si svolge dalla Stazione Marittima a Sala Dogana;
il 10 febbraio ci sarà il talk de dicato a un tema molto caro al progetto, quello degli Archivi Impossibili, con docenti e ricercatori dell'Università di Genova, tra cui Leo Lecci e l'artista Anto Milotta, per far riflettere su nuove metodo logie più creative di catalogazione, facendo riferimento alla spettacolare wunderkammer.